Commercio digitale e covid: come si è evoluto?
Questo anno di pandemia ha sicuramente modificato il nostro modo di vedere le cose e le nostre abitudini. Soprattutto dal punto di vista degli acquisti: il covid ha sicuramente intensificato il commercio digitale in ogni settore.
Come sono cambiate le cose?
L’impossibilità di recarsi fisicamente nei punti vendita a causa del covid, ha portato ad un incremento medio del commercio digitale del 20% rispetto al 2019. In particolare sono aumentati gli acquirenti che fino ad ora non avevano mai usufruito di questo tipo di servizio.
La cosa che sicuramente salta all’occhio, è che non solo i grandi colossi internazionali come Amazon o i principali GDO che erano già da tempo sul web, hanno visto aumentare notevolmente le vendite online, ma anche i piccoli produttori locali si sono adattati e hanno iniziato a sfruttare il commercio digitale.
Basti pensare ai siti web nati per sponsorizzare i negozi di quartiere, o le app a cui iscriversi per proporre i propri prodotti. C’è chi poi ha sviluppato un proprio canale di vendita personale (su siti, blog, social) di commercio digitale con tanto di servizio spedizioni in tutto il Paese e fuori.
Ovviamente parliamo perlopiù di beni di prima necessità e di commercio elettronico, ma anche il settore del wedding, in qualche modo ha visto incrementare causa covid il commercio digitale.
Commercio digitale nel settore del wedding
Anche nel settore del wedding, tra i più colpiti dalla pandemia, sono cambiate le cose in fatto di commercio digitale. Quasi la totalità delle aziende del settore si è reinventata offrendo servizi di vendita online.
In alcuni casi il commercio digitale aveva già preso piede prima del covid, come ad esempio per il settore delle bomboniere, dei gadget, e in alcuni casi anche degli abiti e degli accessori.
Tra i nuovi operatori di settore presenti sul web troviamo:
- Wedding planner: in molti casi hanno iniziato a fornire consulenze online (servizi per gli sposi) e hanno cambiato il loro modi di interagire con i fornitori facendo meeting digitali.
- Catering: propongono servizi a domicilio di qualsiasi genere, quindi anche e soprattutto al di fuori del settore wedding.
- Make up artist: forniscono tutorial personalizzati.
- Fioristi: hanno incrementato le vendite online e le consegne a domicilio.
Il ruolo del wedding planner nell’era del covid
Anche se quasi la totalità dei matrimoni di questo ultimo anno sono stati rinviati, i wedding planners hanno cercato di proseguire con il loro lavoro, a distanza, fornendo supporto agli sposi nell’organizzazione del loro matrimonio.
Nei rari casi in cui il matrimonio è stato celebrato ugualmente, il supporto del wedding planner in questo periodo di covid è stato di fornire tutte le informazioni relative alle restrizioni, in modo da realizzare un matrimonio conforme alle normative vigenti.
In generale i wedding planner hanno fornito servizi di supporto sia morale sia logistico, tra decreti, rimborsi, annullamenti, spostamenti facendosi da tramite, come sempre, tra fornitori e sposi.
In altri casi, hanno proposto un commercio digitale basato sul servizio di organizzazione di piccoli (per non dire micro) eventi, come battesimi, compleanni, lauree, San Valentino, Natale tutti rigorosamente in casa. Il supporto logistico, organizzativo e creativo ha permesso di realizzare eventi con parenti e amici collegati in video che hanno potuto festeggiare, anche se virtualmente, con i propri cari.